Uffici open space: pro e contro

Gli uffici open-space, considerati per anni come la nuova frontiera dell’architettura lavorativa, ultimamente si rivelano invece come un esperimento funzionato a metà. Confusione, distrazioni, maggiore rischio di contrarre virus. Il modello degli uffici open-space ha dimostrato nel tempo di avere qualche pecca.

Nati per stimolare la condivisione di idee, l’aiuto tra colleghi, le relazioni interpersonali e per abbattere i costi aziendali, gli uffici open-space a volte si rivelano come spazi dove il caos regna sovrano.

Sono infatti tantissimi quelli che oggi cominciano a rimpiangere il vecchio modello di ufficio: piccole stanze, dove condividere spazi e aria vitale al massimo con un paio di colleghi.

Troppe distrazioni infatti sembrano solamente peggiorare le performance lavorative. I lavoratori più creativi e produttivi addirittura risultano danneggiati da un simile ambiente.

Gli uffici open space consentono un ottimizzazione degli spazi, ma non solo, possono addirittura rappresentare un modo per promuovere equità e trasparenza. Sulla carta quindi gli uffici open-space sarebbero l’architettura per uffici migliore, ma solo sulla carta.

Secondo diversi studi le prestazioni lavorative infatti risultano essere nettamente peggiorate negli ultimi anni. Uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Psychology, conferma la situazione: molti degli intervistati infatti ritengono di sentirsi frustrati dalle distrazioni continue e di aver peggiorato le proprie performance lavorative, la metà del campione riferisce che la mancanza di privacy è un grande problema e il 30% lamenta la mancanza di privacy.

Sebbene il quadro che emerge dallo studio sopracitato non risulti positivo, è molto improbabile che il modello degli uffici open-space, per varie ragioni, venga abbandonato.

Come correre ai ripari allora?

Da un punto di vista progettuale, gli uffici dovrebbero prevedere sempre più aree private, salette dove il dipendente, se sta svolgendo un lavoro particolarmente delicato o impegnativo, possa ritirarsi.

Si potrebbe passare da uffici open-space a uffici cosiddetti semi-open space. Gli uffici dovrebbero inoltre cercare di sviluppare in maniera sempre maggiore un tipo di progettazione ecologica, cosi da rendere il lavoro, se non piacevole, per lo meno molto più sopportabile.

Da un punto di vista di politica aziendale inoltre si dovrebbe andare verso un modello lavorativo da remoto. Una soluzione che non solo consentirebbe di dimezzare i costi aziendale in modo netto, ma che, stando ai dati di diverse indagini, aumenta di gran lunga la produttività del dipendente

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